Make revolutionary love
QUARTO APPUNTAMENTO domenica 20 Marzo BOYS DON’T CRY
A pochi mesi dal pride 2011 e nel pieno collasso del sistema economico
eterocapitalista ,sentiamo di dover dare un contributo per accendere la questione dei carenti diritti di cittadinanza che caratterizza le nostre esistenze.
Viviamo in uno Stato in cui la cultura misogina ,razzista
…cattolica e omo-lesbo-transfobica trionfa e viola gli immaginari
…imponendo rigidi vincoli alla libertà di circolazione, alle relazioni di amore e al…la sessualità. La nostra gioia e la voglia di inventare famiglie
non obbligatoriamente eterosessuali ,slegate dai ruoli e dalla violenza della famiglia patriarcale non trovano legittimazione.
Questo cineforum è uno sguardo sulla nostra quotidianità di negazioni,di r/esistenza e creativià per aprire spazi di riappropriazione di corpi e desideri.Sono sei momenti di incontro pe interrogare i nostri immaginari ed aprire insieme varchi,chiamando a raccolta chi vive a palermo vite,secondo la morale dominante,impossibili
I APPUNTAMENTO: domenica 13 febbraio WOMEN
II APPUNTAMENTO: domenica 27 febbraio GO FISH
III APPUNTAMENTO: domenica 6 marzo AI CONFINI DELPARADISO
IV APPUNTAMENTO: domenica 20 marzo BOYS DON’T CRY
V APPUNTAMENTO: domenica 3 aprile DIRTY DIARIES
VI APPUNTAMENTO:domenica 17 aprile IL LUPO IN CALZONCINI CORTI
Z10 – 10 ANNI DI ZETALAB
Ci si distrae un attimo e, senza accorgersene, tutto d’un tratto il Laboratorio Zeta fa 10 anni.
Chi l’avrebbe detto quel venti marzo 2001 – quando, in pieno movimento No Global, intorno alle nove e mezza del mattino andammo ad occupare l’asilo abbandonato di via Boito -, che dieci anni dopo saremmo stati ancora lì?
E chi se lo sarebbe immaginato quel tre marzo del 2003 arrivarono per una notte lunga sette anni – quando 53 sudanesi in fuga dalla guerra del loro paese e a riparo dalle leggi del nostro paese-, che di migranti da quel momento ne sarebbero passati a centinaia e di ogni nazionalità?
E chi ci avrebbe scommesso due sesterzi anche solo quel vicino diciannove gennaio del 2010 – quando ci sono voluti centinaia di agenti per alzare un muro di mattoni (ma non certo per farcene andare via) -, sulla possibilità che a questo decimo compleanno ci saremmo arrivati davvero?
Bé, qualcuno un po’ di tempo e di energie ce le ha scommesse, e quindi questo decennale la dobbiamo proprio festeggiare.
Voltandosi indietro i fotogrammi del decennio scorrono a velocità smodata. In 10 anni lo zeta ha avuto mille volti, è stato capace di cambiare di ora in ora, di ospitare paradossi, di attraversare crisi e lacerazioni e di produrre amori travolgenti. E’ stato al tempo stesso intimo e pubblico, casa e piazza, soglia e trincea.
Tutti quelli che hanno attraversato zeta, lo hanno riscritto a propria volta. qualcuno lo chiamò Spazio biopolitico open source, perché ha a che fare con la vita vera, perché viene modificato da ogni nuova connessione.
Non è possibile raccontare la storia dello zeta, perché di storie ne ha avute a migliaia: c’è chi è venuto a vedere i concerti punk e chi alle cene sudanesi, chi ci ha trovato casa e chi ci è venuto a giocare a scacchi, chi a fare la sala da tè e chi le riunioni politiche… C’è chi ci ha passato meno di un ora e chi dieci anni interi.
Di certo è stato un luogo di lotta a partire dal quale si sono voluti inceppare i meccanismi della realtà che si autoriproduce in automatico. Si sono voluti creare corto circuiti di senso che costringessero a non prendere per assoluto ciò che ci si trova davanti.
Si sono tenute insieme cose distanti e separate quelle monolitiche, si è sempre combattuta qualsiasi semplificazione e si è andati sempre alla ricerca delle complicazioni.
E soprattutto ci è toccato resistere. Resistere ad un decennio che ha sdoganato a tutti i livelli il fascismo come un opzione culturale possibile, in cui la propaganda xenofoba è stata spacciata per diritto di parola.
Abbiamo resistito in una città gestita da personaggi inimmaginabili, dal dominio del peggio e dal nulla assunto come imperativo.
Sappiamo d’altro canto su chi potere contare. In quanti ci sono stati accanto nella buona e nella cattiva sorte, con chi abbiamo percorso un pezzo di strada e con chi abbiamo fatto le grandi traversate.
Con tutti voi vogliamo festeggiare i primi dieci anni di zeta e prepararci ad affrontare i prossimi dieci.
Abbiamo pensato ad una tre giorni di incroci (sotto il programma completo), da portare avanti con una piccola mano dei nostri amici.
Si parte giovedì 17 con la serata di musica elettronica curata da Brusio Netlabal, animata da personaggi che allo zeta ci hanno lasciato un pezzo di cuore. Si prosegue venerdì 18 con la serata curata da Qanat record, una banda di compari sempre pronti all’occorrenza, un classico per lo zeta, praticamente una colonna sonora periodica, con una reunion stracult per i cultori della prima ora, solo per questa sera infatti tornano i Diana Rouge (se c’eravate in quelle serate sapete di cosa parliamo, se non c’eravate i racconti non bastano). Si conclude sabato 19 con una a All Star di amici e compari che sono passati in questi anni dallo Zeta e che non potevano mancare al festeggiamento che si produrranno in una maratona di suoni, liriche e parole.
17, 18, 19 marzo
Tutte le sere dalle 19.30 aperitivo e cena sciale
GIOVEDI’ 17 – H 21.00
BRUSIO NET LABEL
presenta
HATORI YUMI
PAOLINO CANZONERI
STASI
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VENERDI’ 18 – H 21.00
QANAT record
presenta
SERGEANT HAMSTER
NECRASS
UN GIORNO DISPERATO
+ guest
dj set con Diana Rouge
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SABATO 19
dalle 17.00 – reading, spoken performance con:
Sara Romano – Elvira Guarino – Irene Falci – Gaspare Perricone
Giacomo Guarneri – Quartriati – Daria Castellini –
Giampiero Caldarella – Chiara Pane e Stefania Savoia –
Luciana Zarini – Emilia Guarino – Sergio Cataldi
dalle 21 concerti con
DONSETTIMO
MANOMANCA
JERUSA BARROS
OM